L’editoria libraria cattolica in cifre. Sintesi 2017

Sesto anno con il segno negativo per l’editoria cattolica, ma si vedono spiragli positivi nel primo quadrimestre 2018.

Pesano gli imprevisti e pesanti disservizi distributivi e l’assenza di proposte editoriali capaci conquistare spazio adeguato in libreria.

Forza del catalogo, aumento del prezzo medio del pubblicato e del prodotto venduto danno respiro alla marginalità del settore.

Mentre la filiera libraria cattolica si trasforma in profondità, il Mercato generale del libro esce dal tunnel e vira decisamente in positivo.

È stato un 2017 funestato da una serie di fattori negativi per l’editoria cattolica e un anno commercialmente fiacco per il mercato del libro di argomento religioso, edito da editori laici e religiosi, per la mancanza di significativi best seller. Infatti, sugli editori cattolici, già provati da un contesto che non riesce ancora a uscire dal trend recessivo, nei mesi chiave del 2017 (aprile – settembre) si è abbattuta l’ennesima crisi organizzativa di un distributore importante quale è Proliber; crisi che ha finito per accentuare il già evidente crollo delle prenotazioni di novità, il blocco parziale dei riordini e un pericoloso aumento dei tempi di pagamento da parte delle librerie. A ciò si sono aggiunte nel mese di settembre la repentina cessione della rete di promozione di Dehoniana Libri al gruppo Messaggerie Libri (Emme Promozione), che ha aumentato i disservizi e la confusione in tutta filiera, e infine a ottobre la richiesta di concordato preventivo in continuità da parte di Proliber al Tribunale di Padova.

All’interno di un quadro generale economico per l’Italia sempre incerto – cresce il PIL, ma non il reddito disponibile per le famiglie al netto dell’inflazione – secondo la rilevazione delle 1.807 librerie del circuito Arianna, il mercato generale del libro è entrato stabilmente in territorio positivo dalla ventiseiesima settimana dell’anno e poi ha ingranato la sesta chiudendo l’anno a una quota insperata: + 3,31% (era ancora a meno 0,54% alla fine di giugno 2017). Tenendo presente questo contesto fortemente problematico sul piano generale e particolare su quello distributivo, diverso è il discorso per l’editoria cattolica: questa, dopo aver toccato il punto più basso nell’aprile 2017 (- 16,27% rispetto all’anno precedente), ha cominciato lentamente a ridurre la forbice negativa chiudendo l’anno a – 6,50% a valore (meno 15,07% in termini di copie). Volendo riparametrare il dato tenendo conto dell’effetto delle librerie Elledici, si tratta comunque di un meno 4,15% a valore. In ogni caso è di una chiusura con il segno negativo per il sesto anno consecutivo!

Più in generale, come nel 2016 sono mancate novità capaci di sostenere il fatturato. Non è un caso il fatto che, per esempio, nel 2017 l’unico libro di argomento latamente religioso compreso nella classifica dei 50 (cinquanta) libri più venduti in Italia nelle librerie Arianna+ (fonte IBUK-IE), escludendo dal computo Vangeli, Bibbie e sussidi vari a basso prezzo, sia Peccato originale di Gianluigi Nuzzi (Chiarelettere, 2017) al 48° posto!

Possiamo rinfrancarci con il fatto che il 2018 si apre in positivo: per l’Editoria cattolica i primi quattro mesi hanno avuto sempre il segno positivo chiudendo il quadrimestre a quota+ 3,03% a valore e + 2,73% a copie. Un rimbalzo congiunturale o l’inizio della risalita? Saranno i prossimi mesi a svelare il trend definitivamente. Intanto archiviamo un risultato imprevisto e ben superiore a quello raggiunto dal Mercato del libro: + 0,60% (altalenante mese per mese) e -1,77% a copie.

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