L’editoria libraria cattolica in cifre – gennaio-settembre 2018

Predomina l’incertezza: risultati altalenanti e contraddittori per il Mercato religioso e il Mercato del libro, entrambi appena sotto la parità

Il traino dell’Esortazione apostolica Gaudete et exsultate e la sempiterna forza del catalogo non sono sufficienti a confermare l’ottimismo del primo semestre

Archiviato un biennio 2016-2017 terribile, sia per i molteplici avvenimenti negativi (su tutti gli effetti della crisi di Proliber) sia per la mancanza di titoli capaci di risollevare un mercato commercialmente fiacco, nel 2018 l’editoria cattolica ha cominciato lentamente a ridurre la forbice negativa e ha iniziato l’anno in modo positivo: fino a luglio ha mantenuto il segno positivo del fatturato per poi virare di nuovo in territorio negativo, concludendo il periodo gennaio –settembre con un meno 0,70% a valore e più 0,31% in termini di copie. Un risultato che lascia aperta ogni strada; saranno i prossimi mesi a svelare il trend definitivamente: rimbalzo congiunturale, inizio della risalita, frenata improvvisa o altro?

IL CONFRONTO TRA EDITORIA RELIGIOSA E MERCATO DEL LIBRO IN ITALIA

I primi sette mesi del 2018 sono stati all’insegna dell’ottimismo per l’editoria religiosa, che dopo sei anni di segni negativi rivedeva finalmente valori positivi. Pur in assenza di novità particolarmente efficaci sul piano commerciale, ma con il traino dell’Esortazione apostolica Gaudete et exsultate – che tuttavia, come era prevedibile, ha esaurito il suo effetto commerciale nel primo semestre – le vendite in libreria sembravano far intravedere una risalita della china negativa. Invece i dati di agosto e ancor più di settembre – un mese tra i più importanti dal punto di vista dei fatturati – facevano precipitare nuovamente il fatturato in negativo, anche se con una percentuale meno disastrosa dei numeri del passato: meno 0,70%.

Se è vero che il risultato dell’editoria religiosa va vista nel contesto più ampio del mercato, ebbene non va bene neppure il Mercato del libro in generale. Secondo le rilevazioni del circuito Arianna+ (più omogeneo nel confronto, fonte iBuk-IE), dopo aver chiuso il 2017 con uno squillante + 3,31% che pareva aver concluso la discesa agli inferi, il mercato del libro ingrana la retromarcia e da maggio inanella mensilità sempre negative fino a chiudere il periodo a quota – 0,15%. Analogo dato viene presentato dall’Ufficio Studi AIE (fonte Rapporto sullo stato dell’editoria, presentato a Francoforte nell’ottobre 2018) che stima genericamente «un segno negativo compreso tra -0,2% e -0,4% a valore delle vendite. Effetto, in un quadro economico nazionale e internazionale nuovamente in fibrillazione (+1,4% la previsione Istat del PIL 2018 contro il +1,5% del 2017), delle inevitabili prime ricadute sui consumi delle famiglie (solo +0,1% nel secondo trimestre) in cui anche i consumi culturali vengono coinvolti.»

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